Il bar. Un piccolo microcosmo che si sviluppa attorno a persone, pensieri, confronti, litigi, amicizie. Almeno io l’ho sempre considerato così. Da noi in FVG, poi, attorno ai bar si sono sviluppate vere e proprie “dinastie di amici”. Luoghi dove le più disparate personalità si confrontano ed affrontano sempre con educazione reciproca. Certo i santi scendono spesso a vedere cosa succede. Ma del resto la “bestemmia” qui da noi è spesso parte integrante del discorso e, come dice Marco Paolini: “tolta la bestemmia spesso il concetto crolla”. Detto questo, dopo tanto girovagare, ho avuto la fortuna di incontrare tanti “bar all’angolo” e, a questo punto della mia vita, mi sono deciso a raccontarli. Spiegare il loro significato. Quello che rappresentano per la collettività. Raccontando poi “vita, morte e miracoli” di un luogo tanto bello, quanto profondo e divertente.

Come detto la linfa vitale del Bar all’angolo è rappresentata dalle persone. Dai clienti. Senza, tuttavia, dimenticare il proprietario. Il banconiere. Ma andiamo con calma. Intanto, infatti, bisogna trovare il giusto Bar all’angolo. Perché, diciamocelo, non tutti possono ambire ad un titolo così importante (almeno per me). Ad oggi, infatti, i bar sono sempre più appariscenti. Tendono ad offrire ed offrirsi. Ma il vero Bar all’Angolo è esenziale. “Esiste” da sempre. Propone tutto, ma non ostenta niente. “Basta chiedere” è il mantra non detto che comanda da sempre il bar all’angolo. Vive di turni, dall’apertura, alla chiusura. Con qualche indomito avventore spesso presente in tutti gli orari del giorno. Il suo successo è l’educazione generale, in particolar modo dei/del gestori/e.

Al bar all’angolo ci si saluta tutti, almeno nei turni della mattina presto e dell’aperitivo (nelle prossime puntate spiegherò il perché). È caratterizzato da un mobilio non troppo moderno. Nella vetrinetta, elemento strutturale immancabile (si dice la installino per prima cosa e poi costruiscano tutto il resto) ci sono prodotti freschi e gustosi, ma li si deve “cercare”; perché? Perché così. Nessuna offerta. Nessuna operazione di marketing o di social (fortunatamente). I gelati sono rigorosamente confezionati e si vendono per lo più d’estate. E ai bambini. Un ordine fuori stagione porta ad essere guardato male dai più.

Il bar all’angolo, quindi, è un porto sicuro. Un luogo sicuro dove riĺassarsi, chiacchierare, lavorare, passare del tempo. Ora, un articolo alla volta, lo andremo a conoscere nel profondo. Almeno dal mio punto di vista.

Continua…

Davide Macor