FESTIVAL VICINO/LONTANO 2025, LA 21^ EDIZIONE A UDINE DAL 7 ALL’11 MAGGIO CON OLTRE 200 PROTAGONISTI DAL MONDO DELLA CULTURA, DELL’INFORMAZIONE, DELLE SCIENZE, DELLA LETTERATURA, DELL’ARTE E DELLO SPETTACOLO, E PIÙ DI 100 EVENTI IN 5 GIORNI. IL PROGRAMMA DA OGGI ONLINE SUL SITO VICINOLONTANO.IT/PROGRAMMA.
È “scarto” la parola-chiave della 20esima edizione del festival vicino/lontano, in programma a Udine da mercoledì 7 a domenica 11 maggio, con eventi di anteprima già a partire dal 22 aprile. Oltre 100 gli appuntamenti in programma, tra confronti, incontri, lectio, mostre, spettacoli e proiezioni, che coinvolgeranno più di 200 personalità del mondo delle scienze, della letteratura, dell’arte, dello spettacolo e dell’informazione, per continuare – ancora una volta – a ragionare insieme, affrontando tematiche di urgente attualità che attraversano le vite di ognuno di noi, e che mai come oggi ci disorientano, ci inquietano, ci interrogano.
«Quella che stiamo vivendo non è un’epoca di cambiamenti – ha dichiarato l’Assessore alla Cultura del Comune di Udine Federico Pirone – ma un cambiamento di epoca. Rispetto a quello che accade nella storia ci sarà un prima e un dopo. E noi abbiamo l’obbligo di osservare e cercare di capire questo momento rivendicando con orgoglio i valori europei e che devono essere reciproci: pace, solidarietà e nell’ambito del racconto del presente il diritto di cronaca, la libertà di stampa. Come fanno il Festival vicino lontano e il Premio Terzani anche quest’anno. In questa epoca è importante che i territori siano curiosi e aperti rispetto al mondo. I territori che si chiudono e che si radicalizzano in un fondamentalismo non hanno futuro. Da questo piccolo punto di osservazione abbiamo il compito di gettare uno sguardo verso il mondo carico di speranza, andando al cuore dei problemi ma ribandendo l’ineluttabilità di certi principi».
Fra le presenze dell’edizione 2025 di vicino/lontano: Paola Caridi, Tomaso Montanari, Francesca Mannocchi, Anna Foa, Lucio Caracciolo, Raffaele Simone, Helena Janeczek, Daniel Schulz, Manlio Graziano, Marguerite Barankitse, Riccardo Noury, Giada Messetti, Oscar Olivera Foronda, Marco Mondini, Roberta De Monticelli, Aleš Šteger, Fabio Geda, Alessandra Algostino, Wu Ming 1,Franco Farinelli, Espérance Hakuzwimana, Pierpaolo Portinaro, Laura Pepe, Maurizio Carucci, Mattia Ferraresi, Annalisa Metta, Guido Barbujani, Silvana Condemi, Alessandro Aresu, Luciana Castellina, Alex Corlazzoli, Gianluca Costantini, Carlo Cottarelli, Marco Damilano, Anna Maria Giordano, Vittorio Lingiardi, Giorgio Brizio Luisa Morgantini, Simone Pollo, Pier Aldo Rovatti, Marta Serafini, Riccardo Staglianò, Ibitsam Azem.
PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE TIZIANO TERZANI
La serata delPremio Terzani – in programma sabato 10 maggio al Teatro Nuovo Giovanni da Udine – sarà, come ogni anno, il momento più atteso del festival. Il Premio Terzani, annunciato la settimana scorsa dalla presidente della Giuria, Angela Terzani, è stato quest’anno dedicato alla memoria dei giornalisti e delle giornaliste di Gaza. Saranno a Udine a ricevere simbolicamente il Premio, a nome dei tanti colleghi uccisi durante la guerra, Wael al-Dahdouh e Safwat al-Kahlout, entrambi giornalisti dell’emittente Al Jazeera. Al-Dahdouh, responsabile per l’emittente della redazione della Striscia, ha perso, sotto i bombardamenti, la moglie e tre figli, uno dei quali giornalista. Parteciperanno a una riflessione a più voci, condotta da Marco Damilano, giornalista in onda ogni sera su Rai3 con “Il Cavallo e la Torre” e da poco nominato presidente della giuria del Premio Luchetta. Interverranno Paola Caridi, storica, saggista e giornalista, una delle più autorevoli esperte di Vicino Oriente, su cui ha scritto saggi fondamentali; Francesca Mannocchi, giornalista, inviata di guerra, scrittrice e regista; Stefano Di Bartolomeo, medico anestesista udinese che ha preso parte a diverse missioni umanitarie con organizzazioni italiane e internazionali; l’ultima a Rafah, Gaza, la scorsa estate. Gli attori Alessandro Lussiana e Valeria Perdonò daranno voce ad alcune poesie pubblicate nella raccolta “Il mio grido è la vostra voce” da poco in libreria per Fazi. Nel corso della serata, per la regia di Massimo Somaglino, verrà proiettato anche il video “Nel mirino della memoria. Ritratti dei giornalisti uccisi in Palestina”, realizzato dal Geneva International Film Festival and Forum on Human Rights con i disegni dell’artista e attivista Gianluca Costantini, che collaborando con il Committee to Protect Journalists di New York, ha costruito giorno per giorno un memoriale visivo delle vittime. Il video verrà proposto in loop, per tutta la durata del festival, all’ingresso della chiesa di San Francesco. Gli interventi musicali saranno a cura del Vicino/lontano Ensamble (Emanuel Donadelli, Carla Scandura, Giulio Scaramella, Nicoletta Taricani, Alessio Zoratto), costituitosi lo scorso anno in occasione della 20esima edizione del festival.
FINANZIATORI E SPONSOR
Vicino/lontano 2025 si realizza grazie al fondamentale sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia, del Comune di Udine e della Fondazione Friuli, con il contributodella Camera di Commercio di Udine e Pordenone, di Confindustria Udine, e con il supporto degli sponsor: Banca di Udine Credito Cooperativo, Ilcam, Amga Energia & Servizi, Coop Alleanza 3.0, Eps international, Sub-ti, Legacoop Friuli Venezia Giulia, Prontoauto, Farmacia Antonio Colutta, Me.La Servizi. Il festival gode inoltre del supporto di numerosi sponsor tecnici, espressione dell’imprenditoria del territorio.
IL TEMA DEL FESTIVAL: “SCARTO”
Ogni anno vicino/lontano sceglie una lente di ingrandimento attraverso cui osservare e indagare la realtà del nostro tempo. «Quando abbiamo scelto “scarto” come chiave di lettura del presente, e dunque come filo conduttore della 21esima edizione del festival – sottolineano i curatori -, mai avremmo immaginato che diventasse così immediatamente, e tangibilmente attuale nel suo significato di frattura, svolta, cambiamento, tanto da diventare prevalente su quello più immediato e ovvio di esclusione, emarginazione, rimozione.
Viviamo un tempo distopico: uno “scarto” improvviso della storia rimette in gioco il paradigma, la grammatica e perfino il vocabolario cui avevano fatto riferimento le generazioni europee del secondo dopoguerra. In un solo giorno si chiude il ciclo storico della globalizzazione e del libero mercato. La lunga pace occidentale si sta esaurendo: la guerra è di nuovo una possibilità e la parola “riarmo” non è più un tabù. Lo spazio del compromesso politico, della diplomazia e del buon senso è disabitato da un potere che non conosce vincoli di responsabilità. Conta solo la legge del più forte. È il tempo del bullismo esibito in diretta. I nuovi despoti – in una inedita formidabile saldatura tra potere politico, potere economico e potere tecnologico – rovesciano nel giro di un’ora il sistema di alleanze che teneva in equilibrio il mondo. Le democrazie sono deboli e in crisi ovunque: i diritti, il diritto, la scienza, la cultura, i saperi, l’informazione sono sotto attacco. E il principio stesso di realtà è sovvertito e contraddetto.
In questa tempesta di clamorose giravolte è difficile orientarsi. Navighiamo a vista in un oceano di instabilità. Siamo spaventati, destabilizzati dall’incertezza, in ansia per il futuro. E intanto, ciò che più direttamente condiziona le nostre vite – il welfare in declino, la sanità al collasso, l’istruzione pubblica in sofferenza, il rischio di scivolare nella povertà – subisce un silenzioso processo di rimozione dal discorso pubblico.
Vicino/lontano ancora una volta si interroga sulle conseguenze che questi squilibri producono su chi non ha le risorse per difendersi: le vittime, gli ultimi, gli “scarti”.
Nella convinzione che questo sia il compito di chi non ha rinunciato a coltivare l’etica della ragione. E soprattutto l’inquietudine e l’insoddisfazione di un pensiero che vuole “capire”, o almeno provarci».
ACCESSIBILITÀ
In collaborazione con CRIBA FVG, Il Festival ha attivato azioni mirate a rendere fruibili e accessibili gli eventi principali a persone con disabilità uditive e motorie: per la serata del Premio Terzani è previsto l’interpretariato in LIS – Lingua Italiana dei Segni – mentre per gli eventi principali in programma in Chiesa di San Francesco, grazie al supporto di eps international e Sub-ti, sarà disponibile la sottotitolazione. In via di avanzata definizione, di nuovo grazie a eps international, anche interventi site specific per garantire l’accessibilità delle sedi degli incontri.
LE ANTEPRIME
Il calendario del festival apre già oggi, a Ravenna, con l’inaugurazione dell’installazione “Ci sono amori senza paradiso” che l’artista e attivista Gianluca Costantini aveva dedicato per vicino/lontano 2024 al tema dei femminicidi e che era ben visibile in piazza Libertà, nel cuore della città. Ora l’installazione, progettata dall’architetto Alberto Cervesato, viene di nuovo allestita dagli amici del Festival delle Culture di Ravenna (fino al 22 maggio). Il ritratto di Giulia Cecchettin, che faceva parte di quell’installazione e che Costantini aveva realizzato anche con la Stamperia d’arte Albicocco, è stato proprio ieri donato da vicino/lontano e dalla Stamperia all’Università di Udine, nel corso di una cerimonia che si è tenuta a Palazzo Maseri alla presenza del Rettore Roberto Pinton. L’opera verrà esposta nell’Aula studi di Palazzo Antonini e rappresenterà un costante invito ai giovani a contrastare la piaga sociale e culturale del femminicidio. Tornando al programma dell anteprime, il 22 aprile inaugura a MAKE Spazio espositivo “Bolivia”. In mostra, fino al 17 maggio,immagini inedite del fotografo indipendente Danilo De Marco. Interverranno Marco Iob, Rosanna Peroni Bertoja, Angelo Floramo e, alla fisarmonica, Paolo Forte. In occasione della mostra viene pubblicato nei Quaderni del Menocchio il volume Bolivia di Zulema Alanes, Oscar Olivera e Danilo de Marco. Lunedì 5 maggio alle 18.30, la settimana del festival si apre con l’inaugurazione, alla Stamperia d’arte Albicocco, di “Bioscritture”, personale di Maria Elisabetta Novello, a cura della Stamperia e di Giorgia Gastaldon (fino al 29 giugno). Martedì 6 inaugurano: alle 12.00, a Palazzo Mantica “I versi di Celso Macor (1925-2025) nelle opere di Dario Delpin”, iniziativa della Società Filologica Friulana per la Settimana della cultura friulana; alle 18.00, in Libreria Martincigh verrà presentata “Distrazione di massa”, opera dell’artista Sandro Mele (fino al 13 maggio); alle 18.30 in Libreria Tarantola, è previsto il vernissage di “Svanire” personale dell’artista e designer Mattia Cuttini (fino all’8 giugno). Ancora il 6 maggio, alle 18.00, alla Galleria fotografica Tina Modotti, si inaugura con l’intervento della curatrice Nicole Pecoitz e del biografo ufficiale di Tiziano Terzani e co-curatore del festival Àlen Loreti la mostra “Su quale sponda la felicità? Modernità e nostalgia nell’Asia di Tiziano Terzani” che espone, a trent’anni dalla pubblicazione di Un indovino mi disse, 30 immagini dall’Archivio Terzani che restituiscono il talento fotografico del viaggiatore fiorentino e la sua ostinata ricerca di un’armonia possibile tra umanità e pianeta. La mostra, messa cortesemente a disposizione di vicino/lontano dal Festival Fotografico Europeo, si realizza in collaborazione con l’Archivio Tiziano Terzani della Fondazione Giorgio Cini di Venezia (fino all’11 maggio). In serata, alle 20.00, al Cinema Visionario e in collaborazione con il CEC-Centro Espressioni Cinematografiche, viene proiettato “No Other Land”, il documentario di Basel Adra, Hamdan Ballal, Yuval Abraham, Rachel Szor Premio Oscar 2025 come Miglior Documentario. Sarà commentato da Luisa Morgantini, presidente di Assopace Palestina, in dialogo con il giornalista Gianpaolo Carbonetto. Mercoledì 7, alle 17.30, a Palazzo Morpurgo con l’intervento del curatore Alberto Cervesato, viene inaugurata “Un ingranaggio nella città”, mostra – realizzata in collaborazione con l’Università di Udine – dei progetti degli studenti del corso di laurea magistrale in Architettura dedicati all’area ex-Enel (fino all’11 maggio).
L’EVENTO INAUGURALE DI VICINO/LONTANO 2025
Per aprire il percorso di riflessione dell’edizione 2025, vicino/lontano ha chiesto a due intellettuali, amici del festival, di intrecciare le loro intelligenze e le loro sensibilità, a partire dalla parola “scarto”, filo conduttore del programma. “Quando sono debole, è allora che sono forte. La profezia degli scartati” è il titolo della lectio dello storico dell’arte e rettore dell’Università per Stranieri di Siena Tomaso Montanari; “Non dimenticare un solo nome. Elegia per i sudari di Gaza” quello della lectio della storica, saggista e giornalista Paola Caridi, tra le massime esperta di Vicino Oriente. Dopo i loro singoli interventi, dialogheranno tra loro e poi con chi vorrà intervenire dal pubblico, per riflettere, tutti insieme, sui temi che ci stanno a cuore e interrogano le nostre coscienze.
INCONTRI, CONFRONTI, LEZIONI
Immancabile, l’intervento del massimo esperto italiano di geopolitica Lucio Caracciolo, direttore di Limes. “Non siamo scarti” il titolo della sua lectio, che sarà incentrata sull’analisi della dissoluzione dell’asse euroatlantico. Sarà poi intervistato da Paolo Possamai, direttore editoriale di Nord Est Multimedia. Al festival Caracciolo presenterà anche, in collaborazione con Historia, “Oceano Cosmo”, ultimo numero della rivista LiMes, insieme ad Alessandro Aresu e Guglielmo Cevolin. Sempre in tema di geopolitica, per una riflessione su “Venti di guerra. Il tempo dell’inaudito”, in un confronto moderato dalla giornalista Anna Maria Giordano, interverranno l’ex diplomatico Alberto Bradanini, il docente di Filosofia politica e Storia delle dottrine politiche Pier Paolo Portinaro, la giornalista Francesca Mannocchi e la scrittrice Helena Janeczek. Deinazionalismi e dei sovranismi che stanno segnando la fine della “fraternità” europea parleranno il filosofo politico Geminello Preterossi, il giornalista tedesco Daniel Schulz e il docente di geopolitica a Science Po Manlio Graziano, moderati dal presidente del comitato scientifico di vicino/lontano Nicola Gasbarro. “I perché delle guerre” verranno analizzati dal punto di vista storico da Laura Pepe, docente della Cattolica di Milano, e Marco Mondini, docente all’Università di Padova, in dialogo con il vice presidente di vicino/lontano Andrea Zannini, storico all’Università di Udine.Tra geopolitica, speculazione e crisi ambientale, l’economista Antonio Massarutto coordinerà un focus dedicato alle materie prime, a cui parteciperanno Giovanni Brussato, ingegnere minerario, Laura Cutaia, ingegnera ambientale e ricercatrice presso l’Enea, e Alessandro Giraudo, economista, storico e docente di Geopolitica delle materie prime e gestione dei rischi all’Inseec di Parigi.
Particolarmente articolata sarà la riflessione del festival in tema di diritti. Vi contribuiranno: la filosofa Roberta De Monticelli; il portavoce di Amnesty Italia Riccardo Noury; la vice presidente di Medici Senza Frontiere Elda Baggio; l’attivista burundese, fondatrice di “Maison Shalom International”, Marguerite Barankitse, l’operatrice umanitaria Marilena Viviani. E ancora, tra gli altri, la costituzionalista Alessandra Algostino, lo storico Davide Conti – entrambi coinvolti in un incontro a cura di multiverso -eil promotore della “guerra per l’acqua” in Bolivia Oscar Olivera Foronda insieme all’attivista Nelly Perez Costana, a Udine grazie alla collaborazione con CeVi e Fondazione per il Riformismo.
In tema di Intelligenza Artificiale interverranno il ricercatore, saggista e docente Fabio Chiusi e il docente di Teoria degli automi Furio Honsell nel confronto “Tutto (o quasi) quel che vorremmo sapere sull’IA” aperto alle domande e alle curiosità del pubblico. “Codice rosso. Come salvare la sanità pubblica” è il titolo dell’appuntamento – che tocca da vicino ognuno di noi – che vedrà la partecipazione dell’Assessore regionale alla Sanità Riccardo Riccardi, del cattedratico dell’Università di Udine Massimo Robiony, direttore degli Stati Generali della Sanità regionale che hanno portato alla stesura della “Carta di Udine per l’umanizzazione della medicina e il benessere organizzativo”, e della giornalista del Corriere della Sera, esperta di sanità Simona Ravizza.
“L’attacco di Trump al sapere” sarà il tema della lectio del linguista e saggista di fama internazionale Raffaele Simone, mentre Mattia Ferraresi, caporedattore del Domani, in dialogo con la giornalista della redazione Esteri dell’Agi Marta Allevato e con lo storico Tommaso Piffer, rifletterà, in un appuntamento realizzato in collaborazione con Friuli Storia, su come nascono i complottismi. Di “Quale scuola? Quale società?” discuteranno il giornalista, maestro e scrittore Alex Corlazzoli, il dirigente scolastico e presidente della Rete Italiana per l’Istruzione degli Adulti Emilio Porcaro e l’attivista culturale Espérance Hakuzwimana.
In ambito economico,di “Ricchi sempre più ricchi e poveri sempre più poveri” discuteranno Angela Romano e Roberto Barbieri, rispettivamente presidente e direttore generale di Oxfam Italia, insieme al giornalista Riccardo Staglianò. Ancora in tema di economia, in occasione della consegna dei diplomi del Master in Business Administration dell’Università di Udine, è prevista la lectio magistralis, aperta al pubblico del festival, dell’economista Carlo Cottarelli. All’ambito sociale sono dedicati due appuntamenti coordinati dalla giornalista Gioia Meloni. Nel primosi parlerà del problema, sempre più rilevante, dei senza fissa dimora, con Cristina Avonto, presidente nazionale Federazione Italiana Organismi per le Persone senza Dimora, Matteo Festi, avvocato civilista, coordinatore dello sportello di Bologna dell’Associazione Avvocato di Strada, e Francesca Vucas, assistente sociale ed educatrice socio-pedagogica della Comunità di San Martino al Campo di Trieste. Il secondo incontro sarà dedicato all’esperienza della “Piazza del Mondo” di Trieste, con Gian Andrea Franchi e Lorenza Fornasir, fondatori dell’associazione Linea d’Ombra, e il giornalista e scrittore Massimo Orlandi. Di “Migrazioni, diversità e paure” discuteranno il sociologo Stefano Allievi e i giornalisti Marta Serafini ed Edoardo Vigna, entrambi firme del Corriere della Sera.
Gli “scarti” nell’evoluzione umana saranno il tema del confronto, moderato dal genetista Michele Morgante e realizzato in collaborazione con il festival Scienza&Virgola, che vedrà la partecipazione del genetista Guido Barbujani edella paleoantropologa Silvana Condemi.
La gestione degli scarti veri e propri, i rifiuti, sarà oggetto di due incontri moderati dall’economista Antonio Massarutto: il primo dedicato al riciclo e all’economia circolare con Franco Berti, direttore di Confservizi Veneto e FVG, Marcello Del Ben, direttore generale di AUSIR, Enzo Gasparutti, presidente Bioman, e Marino Visintini, consigliere di Legambiente FVG; il secondo, incentrato sulla gestione dei beni di consumo giunti a fine vita, con Mara Chilosi, avvocata cassazionista esperta di diritto dell’ambiente e dei servizi pubblici locali di rilevanza ambientale, Carlo Montalbetti, direttore generale del Consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica, Antonio Pergolizzi analista ambientale, e Nicola Semeraro, presidente di Rilegno. “Alla ricerca del Paesaggio Perduto” è il titolo del confronto, realizzato in collaborazione con Leggimontagna, che vedrà impegnati il geografo Franco Farinelli, l’attivista ambientale Giorgio Brizio e la docente di Architettura del paesaggio Annalisa Metta. E per la riflessione sullo scarto dal punto di vista dell’architettura, in collaborazione con l’Ordine degli Architetti della Provincia di Udine e con l’Associazione &CO Enegie Condivise, saranno al festivala discutere diLand art e costruzioni biosostenibili l’antropologo Andrea Staid e la fondatrice di Arundo Costruzioni Organiche Margherita Bertoli. Introdotti da Paolo Bon, presidente dell’Ordine, discuteranno di Upcycling in architettura i docenti del Politecnico di Torino Gabriele Neri e Michele Bonino, quest’ultimo delegato del Rettore per le relazioni con la Cina. Porterà al festival anche una riflessione sulla Belt and Road Initiative. Dedicato alla Cina sarà anche l’intervento della sinologa Giada Messetti che analizzerà i grandi cambiamenti di questi ultimi anni nella società del gigante asiatico.
“Quel che noi scartiamo” è il titolo della tradizionale lectio al festival del filosofo Pier Aldo Rovatti, mentre l’intervento del docente Enrico Petris, in occasione di GO!2025, sarà dedicato alla figura, poco conosciuta ma rilevante, del filosofo della scienza goriziano Giovanni Tuni. L’incontro, realizzato in collaborazione con Società Filosofica Italiana-Sezione FVG, sarà introdotto dalla sua presidente, Beatrice Bonato. Sempre in ambito filosofico, Beatrice Bonato e Giovanni Leghissa rifletteranno sul tema della “resistenza della realtà individuale”, in un appuntamento del ciclo Filosofia in Città 2025 della SFI-FVG pensato per il festival. Agli “scarti dell’inconscio” è dedicato il seminario della Scuola Lacaniana di Psicoanalisi – Udine, con Loretta Biondi, Laura Martini, Gelindo Castellarin e Mariavirginia Fabbro. Di “anticorpi contro la narrazione omologante” parleranno l’avvocata specialista nel diritto della Persona Stefania Flore, la saggista e filosofa Maura Gancitano (in collegamento), la cooperatrice militante Sara Manzoli ela documentarista Erika Rossi, con la moderazione di Michela Vogrig, cooperatrice e presidente di Legacoop Fvg, che cura l’incontro. “Costruzione e decostruzione dell’umano” è il titolo della lezione dell’antropologo culturale Tiziano Possamai in programma a Spazio35, in collaborazione con OnArt; “Corpo medico, psichico, vivente” quello della lectio dello psichiatra e psicoanalista Vittorio Lingiardi, appuntamento parte di un ciclo a cura della Università Popolare di Udine, che il festival ospita.
In ambito giuridico, con il patrocinio dell’Ordine degli Avvocati della Provincia di Udine e del Dipartimento di Scienze Giuridiche Uniud, il festival propone la proiezione del film documentario “Peso morto” che racconta l’incubo di 21 anni di carcere da innocente di Antonio Massaro. All’incontro che seguirà parteciperanno Raffaele Conte, avvocato penalista e presidente della Camera Penale Friulana, Francesco Florit, magistrato, consigliere di Cassazione presso la II Sezione penale, e i giornalisti Benedetto Lattanzi e Valentino Maimone, che da 25 anni si occupano del tema delle vittime di ingiusta detenzione in Italia. Sempre con il patrocinio dell’Ordine degli Avvocati, il tema della giustizia riparativa sarà affrontato dal presidente del Tribunale di sorveglianza di Firenze Marcello Bortolato in dialogo con i giornalisti Edoardo Vigna e Luana De Francisco.
Tre gli appuntamenti direttamente collegati alla serata del Premio Terzani: la storica Anna Foa discuterà del suo saggio “Il suicido di Israele” con il direttore dell’ANSA FVG Francesco De Filippo; all’indomani della serata del Premio verrà presentata dai curatori Antonio Bocchinfuso, Mario Soldaini, Leonardo Tosti la raccolta di poesie da Gaza “Il vostro grido è la mia voce”; e in collaborazione con Aspettando la Notte dei Lettori sarà al festival la scrittrice palestinese con base a New York Ibitsam Azem, autrice del romanzo “Il libro della scomparsa”, tra iselezionati per il Booker Prize 2025. Lo presenterà in dialogo con Paola Caridi, direttrice della collana di hopefulmonster che l’ha pubblicato in Italia, in un appuntamento realizzato in collaborazione con “Aspettando la Notte dei Lettori”.
SPETTACOLI, PROIEZIONI, E PASSEGGIATE
La storia dei confini appartiene al dna del Friuli Venezia Giulia. In occasione di GO!2025 il festival propone “Borderless” un ciclo di proiezioni curato dalla giornalista Gioia Meloni che raccoglie cortometraggi e documentari di autori della regione. In chiesa di San Francesco saranno presentati: U.Z.C. – Ufficio Zone di Confinedi Massimo Garlatti-Costa; GO VID. Quando riappare il confine – Ko vidiš spet mejo di Carlo Ghio; Fermata Padriciano di Elisa Cozzarini; Place of Memory di Stefano Morandini, Alessandro Monsutti; Fauna senza confini di Marco Virgilio, Ivo Pecile; Umar di Francesco Cibati; Il gioco soggetto di Lorenzo Cecutti, regia di Andrea Deganuto; Rotta Balcanica – Ultima fermata di Davide Ludovisi; The Jungle di Cristian Natoli Heritage of Mankind di Davide Ludovisi.
È realizzato per GO!2025 anche lo spettacolo “Al confine tra pelle e cuore. Le emozioni della scienza nella lotta contro il cancro”, un progetto di ICGEB, Centro Internazionale per l’Ingegneria Genetica e le Biotecnologie di Trieste – di cui vicino/lontano è partner – che porterà sul palco, in una avvincente messa in scena, i professori Domenico Prattichizzo e Serena Zacchigna e i ricercatori delle loro équipe che – attraverso robot indossabili capaci di mimare il battito cardiaco – collaborano allo sviluppo della nuova terapia antitumorale. Lo spettacolo è sottotitolato e prevede l’interpretariato LIS.
Sempre in Chiesa di San Francesco è prevista la prima proiezione pubblica di “Lingua Mater”, l’ultimo lavoro di Massimo Garlatti-Costa, frutto di sei anni di ricerche e viaggi – dall’Europa all’Africa al Sud America – per indagare i sentimenti linguistici delle persone e la lotta delle comunità per la sopravvivenza delle lingue minoritarie.
Al Visionario verrà proiettato “Kobanê”, film di Rojava Film Commune che racconta l’assedio della città. Verrà commentato da Federico Venturini, geografo, ma anche attivista esperto della questione curda, mentre a Palazzo Garzolini di Toppo Wassermann, in collaborazione con la Scuola Superiore dell’Univesità di Udine, verrà proiettato “I diari di mio padre”, docufilm di Ado Hasanović che ricostruisce, attraverso i diari e le immagini girate artigianalmente dal padre, la tragedia del genocidio di Srebrenica, nella ricorrenza del trentesimo anniversario. Il documentario sarà introdotto dal regista, in dialogo con Claudia Candelmo, ricercatrice in Diritto internazionale, Laura Montanari docente di Diritto pubblico comparato e Diritto dei Paesi dell’Est europeo e Serena Prenassi, studentessa di Traduzione e Mediazione al primo anno della magistrale.
Due le passeggiate guidate in programma, entrambe nella giornata di domenica. La prima, “Scarti urbani”, propone di visitare alcuni dei luoghi del centro città, di proprietà pubblica e privata, che sono attualmente inutilizzati, ma che potrebbero costituire elementi strategici nell’indispensabile processo di rigenerazione urbana. Sarà guidata dagli architetti Paolo Bon e Vittorio Foramitti. La seconda, “Cammino urbano”, si realizza in collaborazione con CRIBA FVG, con il Comitato provinciale di Coordinamento delle Associazioni Persone con Disabilità e con l’Università degli Studi di Udine. Sarà una passeggiata inclusiva, guidata da numerosi esperti del settore: un’esplorazione urbana per affrontare insieme il tema dell’accessibilità ambientale e rilevare punti di forza e criticità dello spazio urbano. Da segnalare, in tema di mobilità, l’adesione al festival di FIAB Udine, che insieme a Giancargo, metterà a disposizione del festival una cargobike per promuovere la mobilità sostenibile nella distribuzione dei materiali del festival e nei piccoli spostamenti necessari da una sede all’altra della manifestazione.
E, infine, il teatro. Venerdì 9, al Teatro Palamostre, in collaborazione con il CSS Teatro stabile d’innovazione per la stagione di Teatro Contatto, andrà in scena “L’abisso”, spettacolo di e con Davide Enia tratto dal suo libro Appunti di un naufragio, un racconto urgente, profondo, e purtroppo sempre attuale, per affrontare l’indicibile tragedia contemporanea degli sbarchi sulle coste del Mediterraneo e dei naufragi nelle sue acque.
Grazie alla cortese ospitalità di Carraro Chabarik mosaico contemporaneo, domenica pomeriggio il festival propone lo spettacolo per un solo spettatore (con prenotazione obbligatoria, durata 7’35”) “Quel giorno che si vede ancora” di e con Sara Beinat, toccante storia di “distanza” di tutti quelli che in cerca di un lavoro, in fuga da una guerra, o per combattere la guerra stessa sono partiti e non sono più ritornati.
“Friulani visionari: Raimondo D’Aronco e Giuseppe Marchetti” è il titolo dell’evento a cura di ARLeF, con letture e proiezioni, dedicato a due figure che, ciascuno nel proprio ambito, hanno saputo plasmare e arricchire la cultura del loro tempo e la nostra. Vi parteciperanno il direttore dell’ARLeF William Cisilino e lo scrittore, traduttore e poeta Flavio Santi.
Per ricordare gli 80 anni dal 25 aprile, vicino/lontano propone “I ribelli della montagna” un evento di “open singing” con il Coro Popolare della Resistenza, invitando il pubblico (saranno distribuiti i testi dei brani da cantare insieme), sabato 10 in Loggia del Lionello, a un evento collettivo e coinvolgente. Il Coro sarà guidato dal Maestro Roberto Frisano con la collaborazione di Aida Talliente. Il festival sarà il palcoscenico della prima assoluta di “La cantata per il Cid. Scatti di libertà per i giorni che verranno”, spettacolo che rende omaggio alla figura del partigiano Cid, con Danilo De Marco, Angelo Floramo e Massimo Somaglino, la fisarmonica di Paolo Forte e il coro con le voci di Nicoletta Taricani, che ha curato la composizione e l’arrangiamento, Miriam Foresti, Caterina De Biaggio, Eleonora Lana. Insieme allo spettacolo, nasce il volume Cantata per il Cid di Angelo Floramo e Danilo De Marco, edito da Forum. Alla Libreria Friuli, da giovedì a sabato, sarà visibile in loop un video (19’) di Paolo Comuzzi che permetterà di incontrare e conoscere la figura del Cid prima della visione dello spettacolo
Il festival si chiuderà, domenica 11 alle 20.30 in chiesa di San Francesco, con “Non esiste un posto al mondo”, un evento di parole e musica. Protagonisti l’antropologo Andrea Staid e il cantautore Maurizio Carucci, frontman degli Ex-Otago: una riflessione sul potenziale nascosto negli “scarti” geografici e sociali, che invita a riconsiderare il nostro rapporto con il territorio e con le comunità che lo abitano.