Presentata, sabato 3 maggio, alla presenza di numerose autorità e partner, la terza edizione del Festival dell’Acqua di Staranzano che torna dal 22 al 25 maggio, a Staranzano e in altre location. L’atteso e originale appuntamento dedicato alla risorsa naturale più importante si propone con numerose anteprime, 4 giorni di Festival e 40 appuntamenti in programma fra talk, performance, eventi espositivi, laboratori e altre esperienze.
We, the people. È questo il claim della terza edizione del Festival dell’Acqua di Staranzano, la manifestazione di divulgazione scientifica, multidisciplinare, che torna a Staranzano e in altri Comuni dell’Isontino e della Regione dal 22 al 25 maggio, con numerosi eventi di anteprima nel corso del mese.
Noi, la comunità. La comunità di Staranzano e dell’Isontino, ma anche quella dell’intero genere umano, che con l’acqua dialoga ogni giorno. La comunità degli scienziati e dei ricercatori, che lavorano alla tutela di questa preziosa risorsa in via di rarefazione. La comunità degli artisti che attorno all’acqua, diritto umano universale, sperimentano linguaggi e costruiscono emozioni. È questo il senso del Festival dell’Acqua: il cuore che pulsa a Staranzano e nell’Isontino, lo sguardo aperto sul mondo.
Accolto da un territorio che ha con l’acqua un legame profondo, il Festival di Staranzano valica ogni confine alla ricerca di conoscenze, storie e soluzioni, declinando le tante e attualissime tematiche legate all’acqua attraverso linguaggi differenti.
Nel segno dell’artscience – metodologia di ricerca e modalità comunicativa che prevede l’interazione fra scienza e arte – nel programma del Festival si alternano talk divulgativi e performance teatrali, percorsi di ricerca e concerti, eventi espositivi, laboratori e altre esperienze, al servizio della stessa, urgente, missione: stimolare una rinnovata consapevolezza su questo bene dell’umanità e favorire comportamenti sostenibili e virtuosi.
A confermare la pluralità di voci e registri è anche il nutrito gruppo di sostenitori e partner guidati dal Comune di Staranzano (Assessorato all’Ambiente e Assessorato alla Cultura).
Il Festival dell’Acqua, infatti, è realizzato con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e della BCC Venezia Giulia; in co-organizzazione con la Camera di Commercio Venezia Giulia e la Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia; con il sostegno del Consorzio Culturale del Monfalconese – Ecomuseo Territori, dell’azienda GMA Performing Solutions, delle Associazioni Culturali Euritmica, Leali delle Notizie e Liminal Research, di Coop Alleanza 3.0, dell’Azienda Provinciale Trasporti Gorizia; in collaborazione con i Comuni di Gradisca d’Isonzo, Ronchi dei Legionari e Mariano del Friuli, Irisacqua e ISA Isontina Ambiente.
Al loro fianco decine di altri partner e collaboratori che nei più diversi modi affiancano e supportano la manifestazione (in allegato).
Nel vastissimo programma – che già conta diverse anteprime svolte e che altre vedrà prima delle giornate “cuore” del Festival a fine maggio – sono oltre 40 gli appuntamenti.
Una prima bella notizia è che anche nel 2025 è confermata la partnership con “La fabbrica del mondo” il progetto di Marco Paolini e Telmo Pievani, che quest’anno propone una mattinata di ospiti e panel proprio al Festival dell’Acqua sulla spiaggia del Lido di Staranzano, alla presenza di Paolini e altri tecnici, istituzioni e artisti. L’attore sarà protagonista anche di un monologo teatrale sull’acqua (“Bestiario idrico”) in prima assoluta, inserito nel palinsesto del Festival sabato sera.
Ospiti anche Andrea Pennacchi (il comico veneto “Pojana” in una conferenza-spettacolo sulle specie aliene), il violoncellista Mario Brunello – tra le firme più prestigiose d’Europa – con la poetessa Mariangela Gualtieri, insigne voce contemporanea che insieme hanno concepito Acqua rotta, una performance, arricchita da un’installazione suggestiva, per sensibilizzare sull’importanza dell’acqua e del cambiamento climatico; e ancora – sempre per rimanere nell’ambito dello spettacolo – l’attrice Marta Cuscunà con Corvidae (per La Fabbrica del Mondo) lo spettacolo di ironici corvi meccanici che riflettono sulle sorti del Pianeta; in occasione del Festival Corvidae propone quattro attori specializzati in lingua LIS, per invitare a teatro anche le persone sorde.
Per la divulgazione scientifica sarà ospite il genetista del CREA Luigi Cattivelli, che racconterà come la genetica può essere fondamentale per la funzione adattiva della natura e delle piante e per affrontare il cambiamento climatico; e lo scrittore e docente Filippo Menga che parlerà del ruolo dell’acqua nell’ambito dell’attuale mercato capitalista; e ancora Giuseppe Ungherese di Greenpeace che spiegherà quanto nocive e pervasive sono le influenze dei cosiddetti inquinanti PFAS, presenti in tutte le acque e ancora poco controllabili. L’ingegnere ambientale e climatologo Stefano Caserini diventerà attore, al fianco del pianista Erminio Cella, per raccontare in una conferenza-spettacolo Sex and the Cimate quanto il cambiamento climatico influisca sui rapporti tra le persone.
E moltissimi i talk sullo spreco idrico e sugli accordi tra le partecipate che gestiscono l’acqua, sull’inquinamento, sulla storia della bonifica, sulla fauna ittica dell’Adriatico, sulle nuove tecnologie di irrigazione agricola, sulla storia del territorio vista da più e più occhi. E ancora l’illustrazione dell’importante lavoro di ricerca che Francesco Scarel (consulente scientifico del Festival) e il suo staff di artisti e scienziati hanno condotto con gli studenti del BEM che hanno ridisegnato come Wetland Designers – con un progetto di intelligenza artificiale – delle nuove terre da restituire come zone umide all’area attigua all’Isola della Cona (nell’ambito del progetto Interreg Poseidone). E poi visite guidate, uscite in bicicletta e a piedi, esperienze.
Infine, ancora una nuova, bella notizia: dal 2025 il Festival dell’Acqua fa parte anche del Festival diffuso dello sviluppo sostenibile, di ASVIS Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile.
Programma e prenotazioni su www.acquafestival.it