I progetti e gli eventi promossi dell’Ecomuseo puntano all’integrazione di discipline diverse, sviluppando un approccio integrato che coinvolge storia, architettura, paesaggio… Così il territorio diventa luogo di incontri, attivismo e divulgazione culturale. Anche l’archeologia scende dal piedistallo per incontrare gli appassionati, far capire quando e come popoli e genti sono intervenuti attraversando luoghi che poi si sono dimostrati favorevoli per insediamenti stabili. Premessa: il territorio su cui opera l’Ecomuseo coinvolge sei comuni – Gemona del Friuli, Artegna, Buja, Majano, Montenars e Osoppo – tutti caratterizzati da siti di interesse archeologico, solo facendo sistema ovvero inserendoli in un programma di valorizzazione complessivo essi costituirebbero un’attrattiva per il turismo culturale.
Alle visite archeologiche che l’Ecomuseo organizza da tempo, si aggiungono ora incontri pubblici per documentare situazioni e contesti che necessitano di approfondimenti. È il caso del territorio di Montenars e dell’altura di Monte di Buja, su cui interverranno esperte archeologhe che dirigono istituzioni importanti o che hanno condotto ricerche e studi specifici. Due i sabati, due le conferenze per immergersi letteralmente nell’archeologia del Gemonese: il 16 novembre alle 17 nella sala consiliare di Montenars Angela Borzacconi svolgerà una relazione su “II territorio di Montenars in età longobarda”; il 23 novembre sempre alle 17 nella sede della Biblioteca di Buja Tiziana Cividini e Mirta Faleschini si occuperanno de “La pieve di San Lorenzo di Buja”.
Angela Borzacconi, funzionario archeologo presso il Ministero della Cultura, è Direttore del Museo Archeologico Nazionale di Cividale del Friuli. Si è laureata in Archeologia Medievale all’Università di Udine, specializzata in Archeologia Medievale all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e in Architettura Medievale all’Università di Udine. Ha lavorato su programmi di ricerca condotti dalle Università di Udine, Trieste, Pisa e dal CNR di Roma per il quale ha seguito alcune missioni archeologiche all’estero.
Tiziana Cividini ha conseguito la laurea in Lettere Antiche presso l’Università di Trieste, con una tesi in Topografia antica, e il dottorato in Studio e Conservazione dei Beni Archeologici e Architettonici presso l’Ateneo di Padova, con una ricerca sulle necropoli romane dell’area collinare. Ha collaborato con l’Università di Padova e con l’École française di Roma e di Bordeaux. Suo è il progetto espositivo del Museo d’Arte della Medaglia e della Città di Buja. Mirta Faleschini si è laureata in Topografia antica all’Università di Padova, con una tesi sulla Carta archeologica della Carnia e della valle del Fella, specializzandosi successivamente in Protostoria all’Università di Trieste e conseguendo il dottorato di ricerca in Archeologia all’Università di Udine.