Ci sono confini che dividono e confini che uniscono. Quello tra Friuli Venezia Giulia e Slovenia appartiene alla seconda categoria: un territorio dove le colline sembrano abbracciarsi e il vino diventa un linguaggio comune, capace di raccontare identità, accoglienza e sapori antichi.
Un weekend tra queste terre è un’esperienza che profuma di mosto, di bosco e di pietra — perfetta per chi ama scoprire il mondo un calice alla volta.

Prima tappa: Collio friulano, l’eleganza in bottiglia

Si parte da Cormòns, cuore del Collio, dove ogni curva regala una vista diversa su vigne ordinate e casali in pietra. Qui nascono alcuni dei vini bianchi più raffinati d’Italia: Friulano, Ribolla Gialla, Sauvignon, Pinot Grigio.
Fermatevi per una degustazione da Venica & Venica o Jermann, due icone del territorio. Oppure seguite le stradine verso Oslavia, patria del vino “orange”, dove produttori come Radikon e Gravner hanno rivoluzionato l’idea del bianco con lunghe macerazioni e anfore georgiane.
A pranzo, concedetevi una sosta in osteria: prosciutto di Cormòns, frico e un bicchiere di Friulano sono l’abbinamento più autentico che troverete.

Seconda tappa: Colli Orientali, tra borghi e vigneti

Proseguendo verso Corno di Rosazzo e Buttrio, i paesaggi si fanno più morbidi e romantici. Qui, tra abbazie e cipressi, nascono vini di grande equilibrio come lo Schioppettino di Prepotto e il Refosco dal Peduncolo Rosso.
Visitate cantine come Ronchi di Cialla o Le Due Terre, dove la passione familiare si respira in ogni gesto. Non mancate una visita a Cividale del Friuli, città longobarda Patrimonio UNESCO, perfetta per una passeggiata tra storia e bicchieri.

Terza tappa: oltre il confine, nel Brda sloveno

Attraversare il confine è un attimo — e cambia solo la lingua dei cartelli, non l’anima del paesaggio. Benvenuti nel Brda, la “collina” slovena gemella del Collio. Qui la Rebula (la nostra Ribolla) è regina assoluta, interpretata da cantine come Movia, Edi Simčič o Kristančič.
Molte aziende aprono le loro porte ai visitatori per degustazioni intime, spesso accompagnate da prodotti locali: formaggi stagionati, miele, prosciutti affumicati. Il tutto immerso in una natura che invita alla lentezza.
A Dobrovo, potete visitare il castello rinascimentale e ammirare dall’alto un mosaico di vigne che sembra non finire mai.

Ultima tappa: la Valle del Vipacco

Più a sud, la Vipavska Dolina (Valle del Vipacco) è una destinazione ancora poco conosciuta ma affascinante. Qui i vignaioli sperimentano con vini naturali, spesso senza filtrazioni né solfiti aggiunti. Piccole realtà come Burja Estate o Slavček vi accoglieranno come amici, raccontandovi storie di viti centenarie e di famiglie che resistono alla modernità.

Un brindisi al confine

Il bello di questo viaggio è che non serve scegliere: Friuli e Slovenia sono due facce dello stesso sogno enologico.
Un itinerario tra i due Paesi significa respirare autenticità, incontrare persone vere e ritrovare il tempo del vino — quello che si misura non in minuti, ma in stagioni.
Alla fine, vi accorgerete che il confine non divide: unisce, in un brindisi che sa di terra e di libertà.