Un volatile, l’Allocco degli Urali; un insetto, la Rosalia alpina; le acque di fiumi, laghi e torrenti. Sono i tre indicatori naturali utilizzati per comprendere e valorizzare la biodiversità tra Italia e Slovenia dal progetto transfrontaliero E-Nat2Care” (https://www.ita-slo.eu/en/e-nat2care), al quale partecipa l’Università di Udine assieme ad altri cinque partner italiani e slovenia. Obiettivo della ricerca, appena partita, è infatti quello di conservare e ripristinare la ricchezza degli ecosistemi delle Alpi Giulie e del Carso nell’area transfrontaliera. Un lavoro che intende contribuire a rafforzare la gestione coordinata di queste zone per arginare la diminuzione della biodiversità e il peggioramento dello stato di conservazione degli habitat e delle specie. Il progetto, biennale, ha un budget di circa 741 mila euro, di cui 593 mila finanziati dall’Unione europea con il Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) nell’ambito del programma Interreg Italia-Slovenia 2021-2027. All’Ateneo friulano è destinata una quota pari a circa 140 mila euro.

I partner

L’Ateneo friulano partecipa con un gruppo di ricerca del Dipartimento di Scienze agroalimentari, ambientali e animali coordinato da Stefano Filacorda. Gli altri partner sono: il Parco naturale regionale delle Prealpi Giulie e, per la Slovenia, l’Istituto nazionale di biologia (capofila), il Parco Škocjanske Jame e l’Università del Litorale.

La situazione

Le foreste costituite da alberi secolari e caratterizzate dalla presenza di grandi quantità di legno marcescente rientrano tra gli ecosistemi più ricchi e diversificati in termini di biodiversità. Queste foreste garantiscono infatti la sopravvivenza di molte specie vegetali e animali, hanno un importante valore economico, un ruolo educativo ed estetico e contribuiscono a mitigare il cambiamento climatico. A causa del disboscamento, dei cambiamenti climatici e di eventi naturali imprevedibili e violenti, come incendi e inondazioni, questi boschi sono in serio pericolo, anche nell’area delle Alpi Giulie e del Carso. Di conseguenza, molte specie che hanno bisogno di foreste con queste caratteristiche per sopravvivere, sono minacciate. Nello scenario complessivo della gestione delle risorse naturali di queste aree va inoltre considerata la crescente necessità di una gestione sostenibile delle risorse idriche.

Tre obiettivi specifici

“E-Nat2Care” perseguirà tre obiettivi specifici. Innanzitutto stabilire approcci innovativi e congiunti di monitoraggio transfrontaliero. Questo verrà fatto con gruppi di indicatori per la fauna composti da un insetto, la Rosalia alpina (cerambice del faggio), presente nella massa legnosa marcescente, e un rapace notturno, l’Allocco degli urali. Entrambi sono che sono ottimi indicatori dello stato di conservazione delle foreste. Questi approcci permetteranno la raccolta coordinata di informazioni chiave sulla biologia, l’ecologia, la distribuzione e le minacce alle specie e agli habitat oggetto di studio nell’area transfrontaliera. Le informazioni ottenute consentiranno di progettare e monitorare l’efficacia delle misure di conservazione e di determinare linee guida e priorità di conservazione della natura nelle aree protette e non solo.

Il secondo obiettivo è quello di rafforzare la consapevolezza delle comunità locali sui “servizi ecosistemici”, cioè i servizi che i sistemi naturali forniscono a favore dell’uomo quali, ad esempio, acqua, cibo, biodiversità, valori culturali ed estetici, regolazione del clima. Questo sarà raggiunto con un “atlante degli ecosistemi” che ne descriverà: le componenti – specie animali e vegetali, habitat e caratteristiche geomorfologiche, presenza dell’uomo –; le relazioni; i servizi ecosistemici dell’area carsica. Ciò darà luogo a un sistema di valutazione dei servizi ecosistemici e di strumenti per definire il loro valore economico per creare un sistema di pagamento dei servizi ecosistemici, con particolare attenzione alla risorsa idrica.

Terzo obiettivo sarà quello di rafforzare la cooperazione tra scienza e società, a livello locale e regionale. In particolare di informare gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado e l’opinione pubblica, in generale, dell’eccezionale diversità biologica dell’area transfrontaliera, rafforzando la comprensione dei sistemi naturali e semi naturali e dei servizi ecosistemici. Il progetto intende anche coinvolgere diversi portatori d’interesse nella pianificazione e attuazione delle misure di conservazione della natura con particolare attenzione alle aree protette.